Pontormo

Jacopo Carucci, noto come il Pontormo dal nome del luogo di nascita, nei pressi di Empoli, è stato un pittore del primo Manierismo, maestro del Bronzino.
Affascinato dalla figura di Michelangelo Buonarroti, ne riprese a livello pittorico lo stile inquieto e tormentato, attento alla spiritualità umana.
Figlio di un pittore poco conosciuto, che studiò, come il Buonarroti, nella bottega di Domenico Ghirlandaio, il Pontormo nacque nel 1494 e si formò nelle botteghe di Piero di Cosimo e Andrea del Sarto, a fianco di Rosso Fiorentino.
Fu proprio Andrea del Sarto ad affidargli la sua prima opera, la decorazione di una lunetta del Chiostrino dei Voti antistante alla basilica della Santissima Annunziata di Firenze, ambiente che ha visto la nascita della "maniera moderna" fiorentina. Il luogo, vero e proprio scrigno di capolavori, custodisce affreschi di Alesso Baldovinetti, Cosimo Rosselli e soprattutto Andrea del Sarto. Pontormo dovette confrontarsi con questi maestri dipingendo la Visitazione, che mostra una disposizione circolare attorno a Maria e Santa Elisabetta che richiama lo stile usato da Raffaello Sanzio per le sacre conversazioni. Pontormo si recò a Roma nel 1515 proprio durante la realizzazione di questo affresco per apprendere le novità dell'arte michelangiolesca nella volta della Cappella Sistina e dell'Urbinate nelle Stanze vaticane. 

A partire dal 1519 fu chiamato dalla famiglia Medici a lavorare nella villa di Poggio a Caiano, progettata anni prima dall'architetto di fiducia di Lorenzo il Magnifico, Giuliano da Sangallo.
Nonostante la protezione della dinastia medicea, Pontormo fu un pittore isolato e spesso incompreso, che condusse una vita solitaria rinchiuso nella propria angosciosa inquietudine, evidente in un'altra Visitazione, quella di Carmignano, dipinta nella fase matura della sua carriera.
Lungo una strada chiusa dai palazzi, Maria e Elisabetta si abbracciano guardandosi negli occhi in un intenso sguardo. Dietro di loro, in secondo piano ma poste in risalto dall'artista, altre due donne enigmatiche si rivolgono allo spettatore quasi mettendolo a disagio. A sinistra una giovane e a destra un'anziana, le due figure sembrano le stesse protagoniste in una sorta di sdoppiamento. Prive di una qualsiasi partecipazione emotiva all'evento, sono in grado nel loro silenzio di rendere l'atmosfera piena di una tensione spirituale che sospende eternamente l'immagine nel tempo.

Di poco successivo è il bellissimo Noli me tangere, "Non mi toccare", su disegno di Michelangelo, opera attribuita anche al Bronzino e custodita in Casa Buonarroti. Gesù, appena risolto, si mostra a Maria Maddalena, la quale, sorpresa nel pianto, riconosce il suo Signore dopo essere stata chiamata per nome e si slancia verso di lui cercando di abbracciarlo.

Tutta la passione dell'artista per Michelangelo è visibile nel Trasporto di Cristo, conservato nella cappella Capponi della chiesa di Santa Felicita a Firenze, dove Pontormo lavorò insieme all'amato allievo Bronzino. La pala d'altare è un assoluto capolavoro manieristico ed un omaggio all'arte michelangiolesca nella scelta dei colori e nella monumentalità delle figure.
In primo piano due giovani sostengono il corpo di Gesù, nel pieno della sua virilità, guardando al di fuori del dipinto, forse verso gli spettatori. Tutti i personaggi appaiono come spaventati, drammaticamente soli, senza che si percepisca una sofferta partecipazione alla drammaticità del momento, tipica di tutte le opere rappresentati un compianto. Solo Maria sembra perdere i sensi volgendo lo sguardo al Figlio, mentre le altre figure sono incerte se rivolgersi alla Vergine o a Gesù. Isolato all'estrema destra vi è Nicodemo, il cui volto è con molta probabilità quello dell'artista stesso.

Pontormo si spense nel 1557 ed oggi riposa nella cappella di San Luca o dei Pittori della Santissima Annunziata, nello stesso luogo di sepoltura di Benvenuto Cellini.