Di Marco Catania

Genova barocca

Genova barocca

Per gli appassionati della grande stagione artistica del Barocco - che vede in Roma il punto di partenza nonché l'apice dello splendore grazie ai capolavori di Caravaggio e Gian Lorenzo Bernini - la città di Genova è da considerare come una delle mete più ambite e una piacevole sorpresa grazie ai tanti tesori custoditi nelle chiese, opera dei suoi straordinari artefici.
Sviluppatosi con una trentina d'anni di ritardo rispetto alla città eterna, lo stile barocco a Genova trova nelle sculture del francese Pierre Puget e in quelle di Filippo Parodi i protagonisti fondamentali, mentre in ambito pittorico si distinsero Luca CambiasoDomenico Piola, oltre al genovese Giovan Battista Gaulli che però lavorò prevalentemente nella città pontificia a fianco del Bernini.
Un possibile itinerario consigliato per scoprire le sfarzose chiese genovesi - rigorose e classiche al loro esterno ma connotate da un grande senso di teatralità all'interno - è quello che comincia dalla stazione di piazza Principe, proseguendo per la lunga via Balbi, che costeggia il complesso universitario della facoltà di Scienze Umanistiche e il palazzo Reale, patrimonio artistico nazionale dell'Unesco nato grazie alla nobile famiglia Balbi e poi divenuto reggia di Casa Savoia, usato con frequenza quando la capitale si trovava a Torino a seguito dell'unificazione, per poi essere ceduto allo Stato una volta trasferito il centro del potere a Roma.
Giunti in piazza della Nunziata, in fondo a via Balbi, la prima straordinaria basilica che si presenta al visitatore è quella della Santissima Annunziata del Vastato, considerata da Montesquieu come la chiesa più bella di Genova, interamente ornata da preziosi capolavori seicenteschi. Danneggiata dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, la basilica è oggi visitabile in tutta la sua bellezza, a cominciare dai sontuosi affreschi della volta e della cupola. Nelle numerose cappelle delle navate laterali si possono invece trovare alcune tavole di Domenico Piola e delle opere scultoree di Tommaso Orsolino. L'opera più preziosa si trova però all'ingresso, sopra il portone principale, dove è collocata l'Ultima Cena di Giulio Cesare Procaccini, recentemente restaurata e dalle imponenti dimensioni.
Uscendo e dirigendosi verso il porto, imboccando la celebre via del Campo, si giunge sino alla basilica di San Siro, ricca di pale d'altare, ma di cui quello che più colpisce è sicuramente l'altare di Pierre Puget, completato da un crocifisso che si staglia su un raffinato abside ornato dalla poetica Pietà di Giacomo Carlone, chiaramente ispirata al capolavoro di Michelangelo Buonarroti custodito nella basilica di San Pietro. Proseguendo il cammino, si arriva nella più piccola chiesa di San Luca, un luogo di modeste dimensioni che rivela tutta la sua bellezza nella cupola, affrescata da Domenico Piola e aiuti. Suggestiva è la statua dell'Immacolata posta da Filippo Parodi sopra l'altare, pensata per integrarsi armoniosamente con gli affreschi circostanti.
Immancabile, proseguendo verso il maestoso palazzo San Giorgio - ultimo confine fra la terra e il mare - è poi la visita al Duomo cittadino, che si incontra risalendo verso il centro per via San Lorenzo, il martire da cui prende il nome la cattedrale.
Varcando la facciata gotica, caratterizzata dall'alternarsi di fasce bianche e nere, emblema di nobiltà nella tradizione medievale cittadina, si possono incontrare diverse opere artistiche degne di nota, come l'Assunzione della Vergine di Luca Cambiaso nella cappella absidale di sinistra, oppure la bellissima pala di Federico Barocci raffigurante la Crocifissione di Cristo, alla destra dell'altare maggiore, pittura che ispirò Rubens e la cui croce che si staglia verso il cielo sembra abbracciare l'umanità intera, sporgendosi verso l'osservatore. Nel lato sinistro della cattedrale si trovano invece le prime prove artistiche di Guglielmo Della Porta, coadiuvato da suo padre Giovanni Giacomo, a cominciare dall'altare con baldacchino nella cappella di San Giovanni Battista, patrono cittadino, luogo ornato in precedenza dalla serie di statue di Matteo Civitali e Andrea Sansovino. Pochi anni più tardi, al Della Porta fu affidato anche l'incarico di dare vita ad un monumento funerario per Giuliano Cybo, membro di una ricca famiglia di origini genovesi, situato poco distante dalla cappella di San Giovanni.
Concludendo il percorso dirigendosi verso Brignole, l'altra stazione principale di Genova, passando per piazza De Ferrari e percorrendo un piccolo tratto di via XX settembre, si può salire sino alla collina di Carignano, dove la basilica di Santa Maria Assunta, in stile rinascimentale, richiama sia nell'esterno che all'interno i grandiosi progetti di costruzione della basilica di San Pietro. I due altissimi campanili, con la cupola al centro, sembrano infatti ripresi dai disegni di Antonio da Sangallo, mai realizzati concretamente se non in un modello ligneo, mentre la pianta centrale deriva dagli studi del Bramante, così come i quattro pilastri che sorreggono la struttura della cupola. Qui lo scultore Pierre Puget, formatosi a Roma, era intenzionato a realizzare in miniatura il maestoso baldacchino con colonne tortili su modello di quello celebre berniniano e di adornare i quattro pilastri con altrettante statue monumentali. Il progetto si fermò nel 1668 alla realizzazione di due sole sculture, quelle di San Sebastiano e del beato Alessandro Sauli, antenato della famiglia committente, mentre una terza statua, dedicata a San Giovanni Battista, è opera di Filippo Parodi. Fu aggiunto poi un colossale San Bartolomeo scuoiato vivo come da iconografia, opera dello scultore Claude David. A livello figurativo, nella basilica si possono infine trovare alcune tele di Domenico Piola e Procaccini, di Luca Cambiaso, del Guercino e di Carlo Maratta.


Note: la fotografia di copertina è stata scattata nel luglio 2022.
Privacy Policy